Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato Provinciale di Trieste
Vsedržavno Združenje Partizanov Italije - Tržaški Pokrajinski Odbor
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Notiziario ANPI - fondo

Foibe ed Esodo - Documento congiunto

FOIBE ED ESODO – DOCUMENTO CONGIUNTO DELLE ASSOCIAZIONI
PARTIGIANE SABA HR (CROAZIA), ZZB NOB (SLOVENIA), ANPI (ITALIA)

 


Gli sforzi che alcuni studiosi croati, italiani e sloveni stanno facendo da molti anni per
ricostruire la verità storica sugli eventi avvenuti in merito alle tragedie delle Foibe e
dell’Esodo, dopo la capitolazione dell’Italia fascista nel settembre 1943 e dopo la liberazione
della Venezia Giulia nel maggio 1945, dovrebbero essere incentivati ulteriormente per
rafforzare la via della collaborazione e della reciproca comprensione tra questi tre popoli e
questi tre Stati.
Dall’immediato dopoguerra, ma con più forza dagli anni 90, alcune forze politiche italiane
hanno utilizzato le tragedie delle foibe e dell’esodo a fini politici, occultando i crimini del
fascismo di confine e dell’occupazione militare della ex Jugoslavia da parte dell’Italia,
nonostante il rapporto della commissione mista italo-slovena degli ultimi anni del 900 che
proponeva una lettura condivisa di quei drammatici eventi e che fu però di fatto ignorato dalle
autorità italiane.
Specialmente dall’entrata in vigore nel 2004 della legge sul Giorno del Ricordo, inoltre, è
stato promosso un discorso pubblico unilaterale teso a screditare la resistenza italiana e
jugoslava.
Le foibe furono causate in molti casi da dinamiche politiche violente e repressive legate alla
resistenza in atto in Jugoslavia. Furono uccisi molti responsabili di crimini, ma anche persone
innocenti e persino alcuni collaboratori del movimento di liberazione. In altri casi le foibe
furono causate da una cieca volontà di vendetta ed in altri ancora da veri e propri delinquenti.
Condanniamo le esecuzioni sommarie e rispettiamo il dramma dell’esodo che ha colpito tanti
italiani che vivevano in Istria e in Dalmazia; prendiamo anche atto che la ricerca storica
dimostra che vi sono state e persistono pesanti esagerazioni e strumentalizzazioni tese non a
stabilire la verità storica ma a costruire su questi drammi forme simboliche di identità politica
e nazionale.
Denunciamo il vergognoso silenzio sui crimini e le deportazioni che hanno commesso le forze
di occupazione italiane, sulla snazionalizzazione dei croati e degli sloveni, sulla mancata
punizione dei criminali di guerra italiani e sul sostegno italiano al regime criminale di Ante
Pavelić in Croazia.
Oltre che in Italia, del resto, anche in altri Paesi è presente la tendenza a isolare o enfatizzare
singoli eventi e specifiche tragedie avvenute durante la Seconda guerra mondiale. Questo
fenomeno è alla base dell’attività di forze che operano per sminuire il prestigio delle forze
antifasciste.
Nell’interpretazione e nella ricostruzione di quei drammatici eventi, occorre invece evitare
ogni interpretazione della storia dal punto di vista di una sola nazione, facendo invece
prevalere una visione sovranazionale, e perciò obbiettiva. Va contrastata in sostanza ogni
rilettura della storia in chiave nazionalista.

Le foibe e l’esodo rappresentano il passato in comune di tre popoli. In nome della
comprensione delle gigantesche sofferenze della popolazione dell’Istria, del Litorale sloveno
e di tutte le aree di Slovenia e Croazia occupate dagli italiani, nonché delle vittime uccise
nelle foibe e degli esuli, è tempo di promuovere la cultura del rispetto, della tolleranza e
dell’integrazione.
I confini tra Croazia, Slovenia e Italia non devono essere intesi come barriere tra i popoli, ma
come una porta intesa alla collaborazione reciproca.
Al fine di realizzare i fini elencati, proponiamo:
che le istituzioni statali e pubbliche si attengano rigorosamente alla verità storica del
periodo della Seconda guerra mondiale e della lotta antifascista nei tre Paesi
che con ricerche fondate di storici professionisti siano precisati i motivi e le
responsabilità che hanno portato alle foibe e all’esodo e a ciò che ha fatto seguito alla
capitolazione dell’Italia e alla liberazione dell’Istria, della Dalmazia e di tutti i territori
ex jugoslavi soggetti all’invasione italiana
che le foibe e l’esodo non vengano sfruttate per fini politici, né per propagandare
ideologie mendaci e revisioniste
che si continui a perseguire la piena libertà della ricerca storica tale da suggerire alla
comunità politica, mediatica e accademica una vera memoria del fascismo e del
nazismo
che questa memoria rinnovata si opponga con forza al revisionismo storico e alla
creazione di legami tra narrative storiche e potere politico
che sia ribadita dalle istituzioni dei tre Paesi una irreversibile scelta antifascista e
antinazista.


Zagreb – Ljubljana – Roma
Franjo Habulin, Presidente SABA HR
Marijan Krizman, Presidente ZZB NOB
Gianfranco Pagliarulo, Presidente ANPI