Il centenario del Narodni dom e la lotta contro ogni nazionalismo
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia considera la partecipazione dei Presidenti della Repubblica Italiana e della Repubblica di Slovenia alla cerimonia per il 100° anniversario della distruzione del Narodni dom, ad opera di squadre fasciste il 13 luglio 1920, un atto di grande valore.
La formale restituzione alla comunità slovena di Trieste di tutto l’edificio – opera di valore artistico dell’architetto Max Fabiani – rende giustizia, dopo un secolo, alle vittime dell’aggressione che segnò l’inizio di discriminazioni, persecuzioni e violenze contro una parte importante della popolazione di Trieste e di tutta la Venezia Giulia.
La restituzione rappresenta un gesto di legalità, in quanto ritorna al legittimo proprietario quanto gli era stato di fatto estorto con un atto di violenza politica, e conferma i valori della Costituzione repubblicana, basati sulla libertà e il rispetto di ogni cittadino e di ogni associazione. L’auspicio che il Narodni dom diventi in futuro un luogo di incontro di comunità, lingue, culture non può che essere altamente condiviso rappresentando un valore aggiunto inestimabile per tutta la città e non solo per la sua comunità di lingua slovena.
L’Europa nel suo insieme ha necessità di atti di ragionevolezza come questi, per dimostrare il superamento dei nazionalismi, che fu all’origine di due devastanti guerre europee, e per consolidare la cooperazione tra stati e garantire un futuro di pace.
L’Anpi esprime la propria preoccupazione che la contestuale presenza congiunta dei Presidenti ad altri monumenti a Basovizza, nelle modalità promosse e in assenza di un adeguato percorso di approfondimento e di riflessione nella comunità locale nel periodo che ha preceduto la giornata, possa non cogliere l’obiettivo di un’effettiva pietà umana per le vittime, né generare una consapevole assunzione di responsabilità per gli eventi che quei momenti rappresentano.
L’Anpi ritiene che due Stati vicini, entrambi inseriti nell’Unione Europea, entrambi fondati su Costituzioni democratiche debbano aspirare a manifestazioni di alto valore simbolico, non imposti da interessi contingenti, ma decisi in totale autonomia e sulla base di adeguati percorsi di approfondimento, a partire, nel caso delle nostre terre, dalla Relazione della Commissione mista italo – slovena. Il ruolo degli Enti Locali è in tutto ciò fondamentale, sia per il rafforzamento del dialogo e della conoscenza consapevole del passato, che per evitare nuove divisioni e interpretazioni strumentali delle vicende, che ci riguardano così da vicino.
Per consolidare rapporti pacifici e collaborativi tra singoli Stati e rafforzare la pace e lenire le ferite delle guerre del Novecento, altre personalità europee hanno dimostrato una forza morale e una dignità politica di elevato spessore, dal gesto del cancelliere tedesco Willy Brandt, inginocchiato a Varsavia davanti al monumento dei caduti polacchi il 7 dicembre 1970, fino al recente (giugno 2020) messaggio di Re Filippo del Belgio con le scuse al Congo per le atrocità del periodo coloniale, cosa mai fatta dalle massima autorità della Repubblica Italiana.
Le responsabilità italiane per le sofferenze e i lutti provocati a tanti altri Stati nel corso del secondo conflitto mondiale e per l’espansione coloniale precedente sono spesso sminuite, sottaciute e negate. Esse andrebbero invece conosciute, discusse e diventare oggetto di riflessione, soprattutto per le giovani generazioni, perché comprendano l’importanza dell’origine antifascista della Costituzione e della Repubblica.
L’accostamento della cerimonia presso il Narodni dom con altre cerimonie, non può e non deve in ogni caso sminuire il valore del gesto, poiché ciò potrebbe aprire la strada a nuove polemiche, sia in Italia che in Slovenia, così come vuole il nazionalismo, contrario ad ogni pacificazione e andrebbe in contraddizione con le finalità per le quali Trieste ospiterà nella giornata di lunedì i due Presidenti.
ANPI comitato regionale FVG;
ANPI – VZPI comitato provinciale di Trieste;
ANPI -VZPI comitato provinciale di Gorizia;
ANPI comitato provinciale di Udine;
ANPI comitato provinciale di Pordenone.
9 luglio 2020