Lunedì 15 ottobre, si è riunito nella sala convegni della Banca Cooperativa del Carso a Opicina (ZKB) il direttivo provinciale del VZPI-ANPI, allargato ai consiglieri delle sezioni territoriali.
Si è parlato dei problemi legati al bilancio consuntivo e alla campagna di tesseramento che a livello nazionale ha registrato recentemente un risultato eccellente con l'adesione soprattutto di giovani in un'organizzazione che partendo dalla Resistenza e dai suoi valori, l'antifascismo, l'antirazzismo e la costituzione democratica, si batte per la loro concreta realizzazione.
Il tema centrale della discussione è stato però la manifestazione che la VZPI-ANPI, assieme al sindacato CGIL ed altre organizzazioni progressiste intende organizzare il 3 novembre a Trieste, contro il fascismo, il razzismo ed a difesa della costituzione, nel giorno che l'organizzazione neofascista Casa Pound ha scelto per manifestare provocatoriamente proprio a Trieste, città decorata con la medaglia d'oro per la Resistenza, le proprie idee e volontà di un ritorno al passato e la pretesa »restituzione« dell'entroterra istriano e del litorale all'Italia.
Il presidente Fabio Vallon ha riferito dell'andamento della preparazione comune della manifestazione, che dovrebbe essere il più possibile partecipata ed unitaria, ma anche non violenta. Vallon ha sottolineato che l'evento non contiene nessun aspetto ideologico o partitico specifico, ma ha come unica ispirazione i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo e le norme contenute nella costituzione italiana, che è oggi sempre più sotto tiro, mentre le organizzazioni neofasciste, neonaziste e le rozze tendenze razziste negli ultimi tempi, anche grazie alla palese assenza delle istituzioni, diventano sempre più aggressive.
A tutte le sezioni dell'associazione, Vallon ha chiesto che il 3 novembre manifestino con la propria presenza il proprio sdegno per la provocazione neofascista. Ha sottolineato altresì come qualsiasi forma di cedimento, anche partendo dal »lasciamoli fare, che liberino il loro delirio come vogliono, tanto sono innocui«, sia in effetti pericolosa, come già ci dovrebbe insegnare la storia passata. Trieste deve mostrare chiaramente da che parte sta, altrimenti prima o dopo potrebbe rivivere quelle tragedie che credevamo non potessero più ritornare. E le forze antifasciste dovrebbero sentire in questa occasione il supporto e la solidarietà di tutta la società democratica, regionale e nazionale.